Dal 9 al 13 maggio si è tenuto il Salone Internazionale del Libro di Torino arrivato alla sua 32 esima edizione.
Conosciamo tutti le vicissitudini che ci sono state nell’ultimo anno (ne avevo anche parlato QUI) e le polemiche pochi giorni prima dell’apertura, ma non voglio ripetere quanto è già stato detto da altri, concentriamoci sulla fiera.
Nelle righe a seguire proverò a descrivere la mia esperienza che per la prima volta è stata con un occhio ed un obbiettivo diverso.
L’ufficio stampa mi ha gentilmente concesso l’accredito ed ho cercato di sfruttarlo al meglio per i giorni di giovedì, venerdì e lunedì.
Le conferenze a cui ho partecipato sono state numerosissime, ma andiamo con ordine.
Salone del libro: gli accessi per il pubblico
Avevo già detto che il Salone avrebbe aumentato il numero di ingressi a disposizione di visitatori e operatori professionali: lo storico, dal padiglione 1, dall’Oval e dalla stazione ferroviaria del Lingotto.
Benchè quest’edizione abbia contato 148.034 visitatori (fonti ufficiali degli organizzatori) e ci siano state code anche molto lunghe, devo ammettere che il flusso di accesso è stato scorrevole e senza problemi nonostante i controlli di sicurezza (zaini, bottigliette, etc).
Un grosso passo avanti che ha consentito alle migliaia di persone di non dover arrivare ai padiglioni già stressata dopo la coda.
L'inaugurazione
La cerimonia inaugurale è stata anticipata alle 10 a causa di impegni già presi da parte di alcune delle autorità intervenute.
Essendo entrato alle 9.30 di giovedì pensavo di avere un minimo di tempo per potermi organizzare e invece ho avuto lo stretto necessario di tirar fuori la reflex dallo zaino. Ma è stata una fortuna perchè sono riuscito a seguire il giro delle autorità tra i padiglioni prima della conferenza.
Inutile raccontavi di quanti fossero tra Polizia, Carbinieri e Digos: in fin dei conti erano presenti il sindaco di Torino Chiara Appendino, il ministro della Cultura Alberto Bonisoli, il vice Presidente della Camera dei Deputati Maria Edera Spadoni e il Presidente della Regione Piemonte Sergio Chiamparino.
Dopo un giro nemmeno troppo breve tra i vari stand (e una lunga sosta a quello del Ministero della Difesa) siamo arrivati alla sala allestita per il convegno inaugurale.
Siccome gli operatori che seguivano le autorità non erano pochi, mi sono sganciato dal corteo un po’ prima per aggiungermi alla calca di chi si era giá appostato per il taglio del nastro.
Il Ministro Bonisoli si è quindi trattenuto il tempo strettamente necessario per il discorso introduttivo e poi volare nuovamente a Roma.
La sala era piena tra personaggi famosi (Savater é il primo che noto seduto defilato in terza fila) e autoritá locali e nazionali.
Il Ministro Bonisoli lo ha definito come “Il Salone della rinasciata” e come una Fiera che deve diventare il punto di riferimento nazionale per l’intera industria editoriale italiana e confrontabile con gli eventi di Francoforte e Parigi.
Sempre Bonisoli si congratula per la cooperazione che c’è stata, proprio a Torino, tra le diverse forze politiche con un chiaro riferimento a Sergio Chiamparino e Chiara Appendino.
A sinistra vi riporto il video ufficiale della cerimonia inaugurale di questa 32 esima edizione in modo che possiate guardarlo interamente se lo volete.
Il Day 1: alla scoperta di padiglioni e conferenze
La foto a fianco rappresenta molto per me: la frase “I libri sono tutto. I libri sono la vita“. E’ una massima di Inge Feltrinelli che avevo già immortalato l’anno scorso e che fotograferò anche la prossima edizione.
Ed effettivamente é proprio Vita quello che si respira camminando tra gli stand.
E’ un Salone del Libro vivo, pieno di persone e inondato di ragazzi e bambini che invadono l’Arena Bookstock per le conferenze e le attività ludiche organizzate per la scuola.
Non mi aspettavo che giovedì ci fosse già una così alta affluenza: é un ottimo inizio.
Dopo la conferenza inaugurale ho un po’ di pausa, fino alle 14, e decido di sfruttarla visitando padiglioni, per pranzare e iniziare a sistemare le foto.
La mattinata è già stata sufficientemente impegnativa e gli scatti da rivedere sono già molti.
Alcune foto sono state inviate, in tempo reale, per gli articoli: il primo risultato è stato raggiunto:
ARTICOLO 1 – ARTICOLO 2 – ARTICOLO 3 – ARTICOLO 4
Arrivo in sala stampa sulla terrazza dell’Oval Lingotto: è piena di giornalisti e operatori in fermento per scrivere il pezzo, montare i video fare interviste e trasmettere in diretta.
Mentre cerco un posto dove sedermi mi guardo intorno e cerco di imparare come lavorano i professionisti, cosa fanno e cosa dicono: è un mondo nuovo e lo sto vedendo in “presa diretta”, un’opportunità fantastica che non voglio farmi scappare.
Mi siedo e inizio a fare una cernita delle degli scatti prima di applicare la post produzione. Il tempo passa e mi accorgo che è tardi: Samantha Cristoforetti sta arrivando.
Chiudo tutto e volo in Sala Oro per la sua conferenza.
Samantha Cristoforetti
La Sala Oro, la più grande allestita per questo Salone del Libro, è di nuovo gremita e al fondo ci sono persone in piedi.
Sono, siamo, tutti in attesa di conoscere Astro Samantha che arriverà a momenti.
E’ sorridente e per niente tesa. Ha la polo con il gagliardetto della missione FUTURA che l’ha tenuta in orbita per mesi e il logo dell’ESA (l’agenzia spaziale europea).
Il tempo di farle due foto da vicino e comincia a raccontarsi.
Lo fa in modo talmente coinvolgente e spontaneo che sei subito immerso nel racconto senza renderti conto del tempo che passa.
E’ veramente spiazzante la passione e l’enfasi che mette nel raccontare i suoi aneddoti, si rimane incantati ad ascoltarla mentre parla di come è diventata astronauta quando era pilota dell’aeronautica, della prima volta nello spazio e di quando ha dovuto affrontare alcune “difficoltà” fuori dal normale protocollo.
La vita nello spazio, per certi aspetti, non è poi così diversa da quella che abbiamo sulla terra. 😉
Anche in questo caso viene pubblicato un articolo con le mie foto: ARTICOLO
Bruno Gambarotta
Alle 15 c’è Bruno Gambarotta, sono curioso di conoscerlo in Sala Granata: arriva con una polo rigorosamente color granata e un tascapane a tracolla.
Mi avvicino timidamente, anche per non disturbarlo e gli porgo la mano con un mezzo sorriso quasi a chiedergli “Posso strigergliela?”.
Lui mi guarda e senza esitazione mi allunga la sua e con un sorriso spontaneo mi dice “Ciao!! Come stai?“: non ci conosciamo, ma l’umanità e la spontaneità con cui ha risposto al mio maldestro tentativo di “attaccar bottone” mi mette subito a mio agio.
Arriva il momento di entrare in Sala Granata (e non è sicuramente un caso che presenti e commenti un libro lì) e come varca la soglia fa il giro per stringere la mano ad ogni singola persona presente in sala a lavorare (i visitatori sono ancora all’esterno): dalle maschere ai tecnici audio/video, la sicurezza… TUTTI
Ahimè si comincia un po’ in ritardo e dopo poco devo scappare, avrei voluto scambiare due parole con lui ma il tempo non me lo consente: devo tornare nuovamente in Sala Oro.
Luciana Littizzetto
E’ subito il momento di un altro personaggio torinese: Luciana Littizzetto.
Ti rendi subito conto che non interpreta proprio un personaggio… E’ proprio fatta così, le viene molto spontaneo.
E’ diretta e schietta, non te le manda a dire specie quando si stufa di farsi far foto ma lo fa con il suo garbo: non è maleducata e riesce comunque a metterla sul ridere. Uno spasso.
Prima di sedersi si accorge che la sala è piena al punto che in fondo ci sono persone in piedi dietro ad un cordone: “E le persone la in fondo, in piedi, cosa fanno? Sono in gabbia? Fatele venire un po’ più avanti“.
Purtroppo non si può, ci sono delle misure di sicurezza da rispettare. Peccato, ma sicuramente grazie dell’attenzione.
Luciana oggi ha presentato il suo nuovo libro: non l’ho ancora letto, lo ammetto, e forse anche per questo il titolo mi incuriosisce e voglio capire cosa significa che “Ogni cosa è fulminata“.
Ne inizia a parlare e comincio a pensare che ci siano dei riferimenti a se stessa ma poi capisco che è tutto fulminato.
Dalle padelle antiaderenti il cui manico è più pesante della padella stessa a…
..tutte quelle cose di uso quotidiano (le chiama “pcc”) che teoricamente sono pensate per facilitare la vita ma che in realtà la complicano. E’ stata spassosissima.
Fabrizio Gifuni
Ho avuto modo di vedere Gifuni al cinema nel film “Il Capitale umano” e lo avevo apprezzato.
Al Salone del Libro di Torino ho avuto modo di conoscerlo di persona e di apprezzarlo in un’interpretazione dei testi di Julio Cortázar e Roberto Bolaño.
Camminando tra gli stand lo scorgo all’Arena Robinson de “la Repubblica” e decido di fermarmi un attimo ad ascoltare l’intervista.
Teoricamente la sua interpretazione dovrebbe essere alla Sala Oro ma ci racconta che lui è venuto qui il giorno prima per un sopralluogo.
Da profano mi chiedo come mai ne sentisse la necessità visto dovrebbe stare su un palco, fermo davanti ad un leggio e leggere dei racconti.
Prosegue dicendo che la Sala Oro non era adatta perché troppo dispersiva e lo spettatore non sarebbe stato coinvolto come meritava.
Ha quindi chiesto di cambiare la sala, quella Azzurra.
Io proseguo, ho ancora un po’ di tempo per un caffè e fare qualche scatto prima di ascoltarlo di nuovo.
Sono le 18, entro: sala grande ma più piccola della Oro, luce soffusa. Leggerisimo brusio, non rumore.
Fabrizio Gifuni è in un angolo vicino a Nicola Lagioia, chiacchierano.
Vedo che una giornalista, con il fotografo gli si avvicinano: mi fiondo discretamente anche io per cercare di immortalarli assieme.
Mentre mi avvicino sento Gifuni che risponde alla giornalista che non può rilasciare interviste o scattar foto. Ha bisogno di concentrarsi.
Mi scanso e vado a posizionarmi.
Nicola Lagioia lo osanna e lo introduce dicendo che Gifuni è in grado quasi di fare una seduta spiritica incarnando ed evocando i due scrittori.
Ripeto: Gifuni l’ho conociuto come attore solo in un’occasione e rimango quindi basito. Con queste parole si genera in me una grandissima aspettativa.
Sale sul palco e dopo una breve introduzione comincia.
Ed ecco che subito cambia atmosfera e la sua inflessione assume cadenza ispanica.
Gesticola, urla e sussurra come tutto fosse naturale e non una “forzatura” teatrale: ecco che comincia la “seduta spiritica“.
Ora capisco perchè ha voluto cambiar sala e perchè Lagioia lo ha incensato a tal punto: gli spettatori sono in trans. E io con loro anche se cerco disperatamente di fare ancora qualche scatto.
Confermo il mio giudizio su Gifuni, bravissimo attore. Forse più dal vivo, a teatro, che al cinema.
Ho trovato il video del suo intervento che vi raccomando di guardare per non perdervi la sua performance ed essere anche voi parte di questa splendida rievocazione.
Termina cosí il mio primo giorno al Salone Internazionale del Libro di Torino, il più importante.
Se avete piacere, qui trovate gli album fotografici delle tre giornate a cui ho partecipato (9, 10 e 13 maggio 2019) più un piccolo e modesto video con alcuni frammenti raccolti in fiera.
Links utili
Evento: Salone Internazionale del Libro di Torino 2019
Location: Lingotto Fiere
Biglietti: www.salonelibro.it