Mancano poco più di due mesi all’apertura della 32 esima edizione del Salone del Libro di Torino.
Nel precedente articolo abbiamo parlato di come è cambiata l’organizzazione e di chi si stia occupando dell’edizione 2019.
Proseguendo il nostro percorso, oggi scopriamo qualcosa in più sul tema “IL GIOCO DEL MONDO” e alcune novità per i visitatori che promettono ampi spazi tra uno stand e l’altro, afflusso più semplice grazie ad ingressi separati per categoria e alla nuova area dell’Oval Lingotto che al suo “debutto” aggiungendo ben 13000mq.
Il gioco del mondo. Il tema
La cultura non contempla frontiere o linee divisorie, la cultura i confini li salta. Supera divisioni, frantuma muri, balza dall’altra parte. Per creare.
Come fa il lettore del “contro-romanzo” di Julio Cortázar, grande maestro del Novecento, libro sconfinato e invito alla ribellione, alla fuga e all’avventura, perché costruito in modo che chi legge possa scegliere dove andare attraverso le pagine, da leggere oppure scartare.
È Il gioco del mondo, una delle opere più influenti degli ultimi cinquant’anni, titolo e tema scelti per questa 32° edizione del Salone Internazionale del Libro di Torino.
Julio Cortázar ha fatto della mescolanza di culture la propria forza: nato in Belgio da genitori argentini, girò l’Europa per poi trasferirsi in Argentina all’età di 5 anni. Nel 1951 andò a Parigi dove rimase fino agli ultimi giorni. Vissuti, idee, storie che si intrecciano e rendono questo scrittore uno dei migliori nel mettere in pratica una capacità che è un dono, quello della creazione fantastica.
Julio Cortázar fu – ed è tuttora, perché dei classici bisogna parlare sempre al presente, se non al futuro – un ponte tra due continenti e tra diverse culture, per questo è lui a guidare i cinque giorni del Salone, a orientare pensieri e riflessioni. Per questo è lui a lanciare il sassolino immaginario, quello che nel gioco della campana – Rayuela in spagnolo, titolo originale dell’opera – serve a compiere il balzo, a superare il confine, per accorgersi, giocando, che quel limite è evanescente e labile perché disegnato solo con il gesso.
Il manifesto di MP5
MP5 è un’artista italiana nota per il suo stile di disegno in bianco e nero che utilizza in numerosi e differenti media, dai video di animazione al muralismo, fino all’installazione. Le sue immagini rimandano all’arte classica dando forma a una nuova mitologia che sottende a una visione critica e politicamente impegnata della realtà. Attiva nella scena artistica underground e nella controcultura europea, negli ultimi dieci anni ha strettamente legato il suo lavoro a quella queer e femminista. La sua arte incisiva, e l’immaginario non convenzionale che la contraddistingue, ne fanno una madrina perfetta per quel grande laboratorio e inesausto luogo di sperimentazione che è il Salone del Libro.
Nata a Napoli, ha studiato scenografia per il teatro all’Accademia di Belle Arti di Bologna e animazione presso la Wimbledon School of Art di Londra. Dagli studi di scenografia deriva un legame stretto e duraturo con il teatro di ricerca, rintracciabile soprattutto nelle sue installazioni audio-video, ma che continua a influenzare anche i suoi grandi interventi murali, dislocati in numerose città d’Europa. Le sue opere sono state esposte in festival e musei. Nel 2013 ha rappresentato l’Italia per il progetto La Tour 13 a Parigi e nel 2016 ha tenuto la sua prima mostra personale italiana presso la galleria Wunderkammern di Roma. Ha collaborato con il regista Abel Ferrara, con la designer e gallerista Agnes B a Parigi e con la galleria Lazarides di Londra, e attualmente con Gucci per la campagna Chime for Change sull’uguaglianza di genere.
Links utili
Evento: Salone Internazionale del libro di Torino – 32esima edizione
Location: Lingotto Fiere
Biglietti: www.salonelibro.it
Fonte: Comunicato Stampa