Non si può certo dire che il 2020 sia inziato con i migliori auspici: il coronavirus ha piegato il mondo intero con alcune conseguenze immediate e altre che si vedranno sul lungo periodo.
Mi riferisco a quelle economiche che stanno avendo effetti molto pesanti su industria, aziende e piccoli commercianti.
Proprio le piccole attività sono quelle che avranno maggior difficoltà a ripartire e recupare la chiusura forzata dal lockdown.
Esiste però un’opportunità: il commercio elettronico, ossia vendere online.
Occorre uscire un po’ dai normali schemi della vendita al dettaglio, sopratutto per i negozi di quartiere: la vendita online non è appannaggio solo dei big come Amazon o Aliexpress.
Un e-commerce rimane aperto 24 ore su 24, 7 giorni su 7 e non è soggetto alle restrizioni del DPCM contro il coronavirus (COVID-19) durante lockdown: è un negozio virtuale che mantiene sempre il distanziamento sociale (il commerciante vende online, il cliente ordina da casa, la consegna a domicilio e in sicurezza).
Cosa si può fare
Togliamoci subito dalla testa l’idea che un negozio online si apra tanto per provare: la vendita online non è un gioco.
E’ una cosa seria e anche se richiede un impegno economico ridotto rispetto allo store fisico, necessita di un investimento di tempo non indifferente.
Che viene però ampiamente ripagato.
Occorre quindi:
- Scegliere il fornitore per attivare il sito internet
- Selezionare un primo elenco di prodotti da caricare sul nuovo sito
- Preparare le foto dei prodotti facendo attenzione alla dimensione e alla qualità (è come allestire una vetrina)
- Scrivere la descrizione di ogni singolo prodotto (la scheda di un prodotto ha la duplice funzione di mostrarlo e descriverlo)
Nelle fasi successive si potrà pensare di caricare i prodotti che inizialmente erano meno urgenti.
Le opportunità
Vendere online consente di rendere visibili prodotti e attività “fuori dalle mura della propria città” o quartiere facendoci raggiungere da molti più clienti.
Potrete segmentare il pubblico iniziando con la consegna a domicilio per poi allargare il perimetro quando vi sentirete più sicuri: i costi di gestione saranno sempre molto contenuti rispetto al negozio fisico.
Per questo sostengo che occorre uscire dagli schemi e non rimanere ancorati alla vecchia prassi.
Questi i TRE vantaggi principali se consideriamo l’attuale emergenza sanitaria da coronavirus:
Il negozio online non chiude, nemmeno di notte.
Continuerà a raccogliere gli ordini aumentando i profitti
Essendo un negozio virtuale, non c’è contatto fisico tra le persone che potranno muoversi tra gli “scaffali” superando la diffidenza che si verrà inevitabilmente a creare per entrare negli shop fisici.
Raccogliendo gli ordini online e offrendo il ritiro in negozio o a domicilio si può mantenere il contatto con le persone in tutta sicurezza.
Vendere online aiuta a promuovere prodotti e servizi con codici sconto che possono essere inviati su WhatsApp o sui canali social che già solitamente utilizziamo (basti pensare a Facebook o Instragram)
La gestione dei pagamenti
Siamo nel 2020, accettare la carta di credito online non è un problema e non richiede necessariamente di passare attraverso le banche.
Esistono numerose società che consentono di accettare i pagamenti online a dei costi accessibili e senza canone mensile per la gestgione.
Elenco qui sotto alcuni dei principali:
E’ il più famoso. Si integra con quasi tutte le piattaforme di commercio elettronico.
Appena dopo la registrazione sarà possibile accettare pagamenti con i maggiori circuiti di credito direttamente sul proprio sito o inviare link per il pagamento. Le transazioni avvengono sempre in maniera sicura e cifrata.
Commissioni: 3,4%+0,35€
Potrete trasferire i guadagni dal conto PayPal al vostro conto bancario gratuitamente e in qualunque momento.
Meno conosciuto ma ugualmente molto diffuso nell’ambiente.
Il principio di funzionamento è del tutto simile a PayPal: ci si registra e si può integrare subito nella propria piattaforma o inviare link per richiedere il pagamento.
Stripe si distingue per convenienza delle commissioni (credo di non sbagliarmi se scrivo che abbiano le percentuali più basse in assoluto) e per completezza e facilità delle funzioni disponibili sul loro sito (possibilità di gestire le fatture, etc)
Commissioni: 1,4%+0,25€
Anche qui potrete trasferire i fondi sul vostro conto bancario in qualunque momento e gratuitamente.
Non è nato da molto, ma questo metodo di pagamento ideato da Jeff Bezos può sicuramente superare le diffidenze dei clienti più scettici ad acquistare su un sito di commercio elettronico: per pagare sul vostro negozio online, il cliente potrà usare il proprio account Amazon.
Lo capite subito che i vantaggi sono numerosissimi: non bisogna scrivere numeri di carte di credito, l’acquirente ripone già fiduica in Amazon ed è quindi più propenso ad acquistare sul vostro sito.
Amazon Pay si integra con numerossissime piattaforme di commercio elettronico: al momento del pagamento, il cliente viene reindirizzato sul sito di Amazon stesso per sbrigare la formalità ed invia poi l’ok al vostro shop.
Dal canto dell’esercente, i fondi possono sempre essere spostati sul conto bancario trandizionale.
Amazon Pay ha commissioni al pari di quelle di PayPal se la vendita mensile è inferiore ai 2.500€. Scende a scaglioni se si supera questa prima soglia.
La vendita online può davvero essere la via migliore per uscire dalla crisi economica che ci apprestiamo ad affrontare dopo la pandemia da corona virus.
Occorre provare ad immaginare che vendere online può coadiuvare quella tradizionale in negozio per:
- Recuperare le settimane di chiusura forzata in cui le attività sono rimaste ferme
- Limitare l'afflusso di gente in negozio invogliaando l'utilizzo delsito web superando cosí la diffidenza e il distanziamento sociale
- Annullare o limitare le perdite costruendo un business parallelo online e che sul lungo periodo porta a profitti anche maggiori
- Avere sempre a disposizione un paracadute da aprire in caso di emergenza: la fine della pandemia é ancora distante e le restrizioni potrebbero essere ancora applicate.
Il consiglio
Non andate sempre a risparmio: ricordatevi che non si improvvisa un sito di vendita online.
E’ un investimento di soldi ma prima ancora di tempo (la risorsa che in questi giorni abbiamo imparato ad apprezzare maggiormente).
La scelta del fornitore per la piattaforma di commercio elettronico è una tra le più importanti, la prima da fare: servirà a non perder tempo in futuro e a ridurre gli intoppi quando il business prenderà il volo.
Il commercio elettronico può aiutare a superare alcune difficoltà e spese tipiche della vendita in negozio (come la bolletta della luce, il costo del riscaldamento, i furti, le assicurazioni…) abbattendo sensibilmente i costi.
E’ altrettanto facile risparmiare qualche centesimo subito per poi avere centinaia di euro di danni dopo perché il sito non é performante (un sito lento equivale a vendite mancate) o peggio, non raggiungibile.
Una volta alzata la serranda (virtuale) dovete dimenticarvi del resto e dedicarvi a ció che sapete fare meglio: vendere i vostri prodotti e dedicarvi alla fidelizzazione dei clienti.